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L’Opinionista del 05/10/2021

ROMA. La cataratta è uno dei problemi alla vista più comuni e, prima o poi, colpisce quasi tutti. Secondo i dati a disposizione di www.clinicabaviera.it, una delle più importanti aziende oftalmologiche d’Europa, il 71% degli italiani soffre di cataratta dopo i 70 anni, anche se i problemi possono iniziare già a 60 anni (per il 49%) o a 50 (per il 36%). Fortunatamente però alla cataratta c’è rimedio e si risolve in modo semplice, anche se si tratta pur sempre di un’operazione chirurgica; nel 2019 sono stati più di 650.000 gli italiani che si sono sottoposti a questo tipo di intervento, è stata l’operazione più eseguita in Italia.

La cataratta è causata da una progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio che ci permette di vedere bene sia a distanza che da vicino. Questa perdita di trasparenza avviene generalmente con l’avanzare dell’età, quando si verificano una serie di cambiamenti nelle proteine del cristallino, che si degradano e causano l’opacità di questo obiettivo facendo apparire gli oggetti davanti ai nostri occhi sfocati, confusi o meno colorati. L’effetto è simile al guardare attraverso il parabrezza di un’auto quando c’è nebbia o se è pieno di polvere.

I sintomi più comuni della cataratta sono:

– Difficoltà nella percezione dei colori: perdono intensità, fino al peggioramento della vista notturna;
– Visione sfocata o appannata;
– Sdoppiamento della vista;
– Scarsa visione notturna;
– Necessità di aver bisogno di una luce più potente per leggere;
– Forte sensibilità alla luce;
– Manifestazione di aloni attorno a fonti di luce;
– Visione di macchie o punti;
– Esigenza di cambiare occhiali più spesso per la riduzione della capacità visiva.

L’invecchiamento è la causa più comune della cataratta e in questo caso si parla di “cataratta senile”. I cambiamenti agli occhi si verificano dopo i 40 anni di età, quando le proteine del cristallino cominciano a rompersi, causandone l’opacizzazione. Solitamente le persone oltre i 60 anni iniziano ad avere un po’ di offuscamento delle lenti. Tuttavia i problemi alla vista possono non manifestarsi per anni. E, sebbene l’età sia il fattore più comune associato alla comparsa della cataratta, ci sono anche altre situazioni che possono favorirne l’insorgenza. Gli esperti di Clinica Baviera mostrano quali sono i più comuni:

Cataratta congenita

Si tratta di cataratta già presente alla nascita di un neonato o che si sviluppa durante i primi mesi di vita ed è legata all’eredità genetica del paziente stesso o a una malattia avuta dalla madre durante la gravidanza come la rosolia, la varicella o la toxoplasmosi.
È rara e può colpire uno o entrambi gli occhi e ha caratteristiche particolari: di solito viene rilevata perché il bambino ha un’opacità della pupilla che non sembra nera, ma bianca, e a volte mostra insoliti movimenti oculari molto rapidi (nistagmo). Ogni caso deve essere valutato da un oftalmologo specializzato ma è importante insistere sul fatto che la diagnosi deve essere il più precoce possibile perché la cataratta congenita deve essere trattata rapidamente. Il trattamento di solito comporta un intervento chirurgico.

Cataratta metabolica

Si tratta di casi direttamente collegati allo sviluppo di altre malattie, come il diabete. In questo caso le proprietà nutritive dell’umore acqueo sono influenzate dal glucosio incontrollato, che può provocare l’opacità del cristallino.

Cataratta traumatica

In questo caso si tratta di un problema causato da un trauma all’occhio che è direttamente responsabile dell’opacizzazione della lente del paziente.

Cataratta tossica

Questo tipo di cataratta è causato dal consumo di certe sostanze che favoriscono l’opacizzazione del cristallino. Possono essere sostanze tossiche per l’organismo così come alcuni farmaci, come i corticoidi.

Ci sono poi diversi tipi di cataratta, in base a dove si forma si parla comunemente di:

Cataratta nucleare

Quando la cataratta inizia nel nucleo o nella zona centrale del cristallino. È la più frequente e di solito è associata all’invecchiamento. Colpisce la visione a distanza e ha una progressione lenta.

Cataratta corticale

Si verifica quando il cristallino comincia ad opacizzarsi nella corteccia periferica. In questo caso ne risente maggiormente la visione da vicino.

Cataratta sottocapsulare posteriore

La cataratta inizia nella capsula del cristallino, lo strato più esterno della lente. Ha una progressione molto rapida e il sintomo più caratteristico è l’abbagliamento.

La maggior parte delle cataratte sono comunque legate all’età e si sviluppano gradualmente, quindi è molto importante per gli adulti fare una visita da un oftalmologo almeno ogni due anni, fino all’età di 50 anni, e ogni anno dai 50 in su, per un esame completo degli occhi. Dopo aver usato gocce speciali che dilatano le pupille, il medico esaminerà la cornea, l’iride, il cristallino e altre aree nella parte anteriore dell’occhio. Lo speciale microscopio con lampada a fessura facilita l’individuazione delle anomalie. Quando il nostro occhio è dilatato, le pupille si aprono in modo che il medico possa vedere più chiaramente la parte posteriore dell’occhio. Con la lampada a fessura, un oftalmoscopio o entrambi, si possono cercare segni di cataratta, glaucoma ed esaminare la retina e il nervo ottico. C?è poi un test di rifrazione e acuità visiva che valuta la nitidezza e la chiarezza della visione. Ogni occhio è testato individualmente per determinare la capacità di vedere lettere di dimensioni diverse. Se viene rilevata la cataratta, è consigliabile farsi operare prima che diventi grave; è bene ricordare che stiamo parlando della prima causa di cecità nel mondo.

Ci sono diversi tipi di operazioni della cataratta ma tutti hanno una cosa in comune: il chirurgo rimuove la lente opacizzata e la sostituisce con una artificiale. È normale essere un po’ preoccupati all’idea di un intervento a una parte così sensibile come l’occhio. Ma è una procedura molto comune fatta in anestesia locale. Si esegue da svegli ma grazie all’anestesia non si sente alcun dolore; di solito ci vogliono dai 15 ai 20 minuti e non è necessario passare la notte in ospedale. Se si ha la cataratta a entrambi gli occhi bisogna aspettare che un occhio guarisca prima di operare l’altro. Più del 95% delle persone che si sono sottoposte a questo intervento chirurgico ammettono di vedere meglio dopo averlo fatto. Esistono diversi tipi di intervento per la cataratta, gli esperti di Clinica Baviera spiegano quali sono e in cosa si differenziano l’uno dall’altro.

1. Chirurgia a piccola incisione
Chiamata anche facoemulsificazione. Il chirurgo fa un piccolo taglio nella cornea, inserisce un dispositivo nell’occhio che emette onde a ultrasuoni che rompono il cristallino opacizzato, si aspira la cataratta e si pulisce la capsula cristallina dai possibili residui che possono essere rimasti aderenti alla zona e finalmente si introduce il cristallino artificiale, la cui funzione da quel momento in poi sarà di sostituire il cristallino naturale. Grazie alla tecnologia attuale e, soprattutto, al materiale con cui sono realizzate, molte di queste lenti intraoculari sono in grado di piegarsi e deformarsi prima di venire estese all’interno dell’occhio.

2. Chirurgia di grande incisione
Non è così comune ma i medici a volte la suggeriscono per cataratte più grandi che causano problemi di vista maggiori. A volte si chiama estrazione extracapsulare della cataratta. Il chirurgo rimuove la lente opacizzata in un unico pezzo e la sostituisce con una artificiale. Probabilmente ci sarà bisogno di un po’ più di tempo per recuperare da questo intervento che dal tipo a piccola incisione.

3. Chirurgia laser a femtosecondi
In questo tipo di intervento un laser viene utilizzato per rompere la lente. Come negli altri casi verrà poi posizionata la nuova lente. Il proprio oftalmologo può suggerire questo intervento se si soffre anche di astigmatismo, una curva della cornea che rende la visione sfocata. Questo problema può essere tranquillamente trattato durante l’intervento della cataratta usando il laser per rimodellare la cornea.
Per la maggior parte delle persone, il recupero avviene senza problemi. Il tempo necessario dipende dal tipo di intervento chirurgico. Ma in generale la visione risulta molto migliorata in pochi giorni. Tuttavia, durante i primi giorni bisognerebbe evitare di fare sforzo fisico o qualsiasi altra attività che richieda l’uso di forza per alzarsi, così come i movimenti improvvisi della testa; sconsigliato anche andare dal parrucchiere e truccarsi. Ad alcuni pazienti può essere chiesto di non dormire sul lato dell’occhio operato per un certo periodo di tempo, è molto comune. Inoltre, per un recupero ottimale, gli oftalmologi di solito prescrivono colliri specifici (antibiotici e antinfiammatori), almeno per i primi giorni. Se la persona si reca all?aperto si raccomanda sempre di indossare occhiali da sole che proteggono la zona operata da elementi come polvere, aria e vento.

Attualmente non c’è un metodo noto per prevenire la cataratta o per rallentarne la progressione. Tuttavia gli esperti raccomandano di seguire questi consigli:
– Sottoporsi a regolari esami della vista;
– Smettere di fumare;
– Risolvere altri problemi di salute;
– Seguire una dieta sana che includa molta frutta e verdura;
– Indossare occhiali da sole;
– Ridurre il consumo di alcol.
– Controllare il sovrappeso.

Il dottor Federico Fiorini, direttore sanitario di Clinica Baviera Bologna spiega: “La cataratta è uno dei problemi di vista più comuni al mondo e due italiani su tre ne soffrono prima o poi. Anche se la soluzione è molto semplice e basta un’operazione di circa quindici minuti, al giorno d’oggi è ancora la principale causa di cecità se non si individua ed elimina precocemente; l’unica soluzione è quindi sottoporsi regolarmente a controlli. Noi di Clinica Baviera abbiamo voluto scrivere questa piccola guida per questo motivo, affinché tutti siano consapevoli di cosa sia la cataratta e sappiano quanto sia semplice eliminarla”.

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