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Con l’approssimarsi dell’ultimo scorcio di anno, si comincia a trarre i bilanci delle attività svolte e a riflettere su  quanto dovrà essere fatto nell’immediato futuro. “Si è fatto abbastanza? Si poteva fare di più? Cosa ci aspetta nei prossimi mesi”?

Sono tutte domande che, pur nella loro semplicità, rappresentano i punti da cui prendere le mosse per interrogarsi a fondo e cercare quelle risposte da cui trarre gli stimoli necessari per proseguire nell’azione associativa con ancora maggior convinzione e consapevolezza.

Era proprio questo il clima che si respirava sabato 20 ottobre presso la Sede del Consiglio Regionale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) della Lombardia in occasione dell’Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti. Erano presenti 66 Dirigenti provenienti dalle diverse Sezioni Territoriali della regione, nonché il Presidente Nazionale dott. Mario Barbuto, il Vicepresidente Nazionale avv. Stefano Tortini e il Componente del Collegio dei Sindaci Revisori Regionale dott. Enrico Favara.

In un clima sereno e collaborativo nelle 2 sessioni di lavoro sono stati affrontati temi che, visti nel loro insieme, costituiscono un piano d’azione, la cui attuazione richiederà la massima coesione di tutti i Dirigenti.

Per le persone con disabilità visiva il lavoro da sempre rappresenta lo strumento di riscatto per eccellenza, attraverso il quale raggiungere una piena e concreta inclusione sociale. Proprio su questo versante nell’ultimo anno l’UICI della Lombardia ha posto in essere una serie di azione ad ampio raggio, in virtù del ruolo di capofila svolto nell’ambito del progetto “Azioni di Sistema” a valenza regionale promosso dalla provincia di Monza Brianza per conto di Regione Lombardia.

“Le risorse messe a disposizione ogni anno da Regione Lombardia per favorire l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità – dichiara il Presidente Regionale Stilla – ammontano a 40 milioni di euro. Tuttavia siamo costretti a constatare con rammarico che, a fronte di una spesa di tale consistenza, non si ha un ritorno in termini di risultati concreti, dal momento che l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità visiva trova costantemente svariati ostacoli sia dal punto di vista burocratico (procedure farraginose che spesso sono appesantite dalla lentezza operativa dei centri per l’impiego che invece dovrebbero essere soggetti collaborativi), sia dal punto di vista culturale, in quanto ancora troppo spesso la persona con disabilità viene considerata come soggetto dalle capacità lavorative limitate e che a lungo andare per l’azienda rappresenterà un sicuro aggravio dal punto di vista gestionale. Il progetto AZIONI DI SISTEMA – prosegue Stilla – ha rappresentato per noi un’occasione di crescita. L’attività posta in essere al fine di favorire l’inclusione e il mantenimento lavorativo, infatti, non è stata fine a se stessa, poichè l’obiettivo finale del progetto era l’elaborazione di linee guida da presentare a Regione Lombardia, affinchè possano essere utilizzate per la futura elaborazione di politiche lavorative maggiormente rispondenti alle peculiarità delle persone con disabilità visiva. L’interazione con le istituzioni è per noi di vitale importanza e il progetto in oggetto ne rappresenta un ottimo esempio; auspichiamo fortemente che, grazie all’esperienza maturata per il raggiungimento dell’obiettivo previsto, in futuro si abbia la possibilità di presentarsi ai diversi tavoli di confronto come interlocutori dalla provata competenza e autorevolezza. Come emerso in tutta evidenza anche nel dibattito coordinato dal Consigliere Benzoni e dal Vicepresidente Nazionale Tortini, poi, è necessario intervenire in maniera decisa e coordinata al fine di coinvolgere le grandi aziende e gli enti pubblici, al fine di fornire loro una corretta informazione circa le possibili strategie di riqualificazione da attuare in seguito ai mutamenti del mercato del lavoro e alle necessità imposte dal progresso tecnologico”.

In una relazione svolta dal consulente al lavoro dell’Istituto dei Ciechi di Milano dott. Italo Mangini, poi, è stata presentata una bozza sintetica delle linee guida di cui sopra, che verranno presentate in un apposito seminario rivolto ai Dirigenti territoriali e ai Referenti territoriali in materia di lavoro dell’UICI della Lombardia. Partendo dall’attuale normativa, al fine di elaborare le suddette linee guida, si è cercato di comprendere a fondo quali siano le principali problematiche che si trovano ad affrontare tanto i datori di lavoro, quanto i soggetti in cerca di lavoro nel caso di inserimento lavorativo o di mantenimento lavorativo, come nel caso di riqualificazioni. Attraverso il monitoraggio di 12 soggetti presi in carico, grazie al supporto dell’Istituto dei Ciechi di Milano e alla sua pluriennale esperienza maturata in materia di servizi al lavoro, ci si è concentrati su tutte le peculiarità che caratterizzano le modalità operative dei lavoratori con disabilità visiva, focalizzando l’attenzione non solo sulle abilità tecniche, ma anche sulle cosiddette “SOFT SKILLS”, ovvero quell’insieme di competenze che, accanto alle abilità acquisite, fanno da “contorno” al soggetto, come ad esempio le abilità comunicative, la disponibilità a mettersi in gioco in vista di un avanzamento professionale, la costanza nel rispettare le regole, l’accettare il proprio ruolo all’interno dell’azienda.

Tutti i dati raccolti confluiranno nel documento finale, che sarà accompagnato dai riferimenti alla vigente normativa nazionale e, per quanto concerne le doti lavoro, a quella regionale. L’obiettivo è di giungere alla costituzione di una taskforce composta da un numero ristretto di esperti in materia di lavoro che, a richiesta delle Sezioni territoriali UICI della Lombardia in base alle proprie necessità, si spostino sul territorio per affiancarle nelle attività di inserimento o mantenimento lavorativo.

Oltre all’Istituto dei Ciechi di Milano, accanto al Consiglio Regionale Lombardo dell’UICI al progetto AZIONI DI SISTEMA hanno partecipato la Cooperativa La Sfida attiva presso la Sezione UICI di Bergamo e impegnata nella promozione dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità visiva, nonchè la Cooperativa GALDUS, molto attiva sul versante delle doti lavoro, che se adeguatamente utilizzate e rese più appetibili con una normativa meno farraginosa, potrebbero offrire sbocchi interessanti.

Se il lavoro è il coronamento del percorso verso l’inclusione sociale, l’istruzione ne costituisce le fondamenta di quest’ultima. È per questo motivo che viene salutata con viva soddisfazione la sottoscrizione avvenuta lo scorso 23 agosto del protocollo dal titolo “Favorire e garantire l’inclusione scolastica degli alunni e degli studenti con disabilità visiva” da parte dell’UICI e del Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. Obiettivo del suddetto protocollo è, in sostanza, favorire una corretta istruzione, la formazione e la socializzazione dei soggetti con disabilità visiva o con pluridisabilità, nonchè risolvere le criticità inerenti i bisogni educativi e didattici promuovendo azioni finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel rispetto del diritto all’autodeterminazione e dell’accomodamento ragionevole. Dopo un confronto all’interno del Coordinamento degli Enti, è stato affidato all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il compito di attuare le azioni necessarie nei confronti e/o di concerto col Ministero competente volte a promuovere una vera inclusione scolastica degli studenti con disabilità visiva. Il Presidente Regionale Stilla ha rivolto un forte invito sia ai Componenti la Commissione Regionale Istruzione affinchè procedano ad uno studio approfondito del Protocollo in oggetto, sia ai Referenti Territoriali per l’istruzione, affinchè diffondano il suddetto Protocollo e ne portino a conoscenza tutti gli enti interessati, in particolar modo gli Uffici Territoriali del Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca.

Viva soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente Nazionale, il quale ha evidenziato in maniera decisa l’alto valore del suddetto Protocollo, poichè l’UICI sarà chiamata a svolgere un ruolo di primo piano nel confronto con il Ministero. Ciò rappresenta una sfida, nella quale l’Associazione sarà chiamata a mettere in campo tutte le risorse in termini di professionalità a sua disposizione. Al fine di porsi come interlocutori credibili, sarà necessario adoperarsi col massimo sforzo per rendere omogenei sull’intero territorio nazionale i servizi offerti dai centri di consulenza tiflodidattica, nonché attuare una massiccia opera d’informazione rivolta alle famiglie degli studenti; in tal senso è in programma la diffusione di un opuscolo inerente i diritti degli studenti con disabilità visiva, come l’insegnante di sostegno, la trascrizione o l’ingrandimento dei testi, ecc., contenente indicazioni pratiche sulle modalità per esigerli.

Notevole interesse ha suscitato anche la trattazione di un argomento che, nell’immediato futuro, sarà destinato a essere fra i temi cardine del dibattito associativo sia a livello locale, sia a livello nazionale: le ipotesi di un nuovo modello organizzativo territoriale. L’UICI si approssima ormai al compimento dei suoi primi 100 anni di vita; molteplici sono stati in questo lasso di tempo i mutamenti sia in ambito sociale, sia in ambito economico e politico. L’attuale assetto organizzativo risponde realmente alle esigenze dettate dai cambiamenti avvenuti?

“Il tema di un nuovo modello organizzativo – afferma il Presidente Regionale Stilla – richiede una profonda riflessione tanto a livello locale quanto a livello nazionale. Risulta ormai evidente che, per via degli svariati adempimenti burocratici a cui far fronte, spesso il personale delle nostre Sezioni Territoriali è costretto a sottrarre del tempo alla pianificazione e alla predisposizione dei servizi rivolti ai Soci. Si rende allora necessaria l’individuazione di soluzioni che consentano un’organizzazione più snella delle attività sezionali e il servizio di contabilità centralizzata predisposto dal Consiglio Regionale UICI della Lombardia a favore delle Sezioni si muove proprio in tale direzione. Si potrebbe poi ipotizzare una condivisione nell’ambito dei servizi per i quali ciò sia possibile, come ad esempio il libro parlato. Rivolgo un invito ai Dirigenti Territoriali, affinchè si adoperino prontamente per rispondere ai quesiti rivolti dalla Presidenza Nazionale, in modo da avere un quadro dell’attuale assetto organizzativo dal quale prendere le mosse per elaborare proposte in occasione di un apposito incontro fra i Presidenti Regionali”.

Dal dibattito, poi, è emerso il chiaro orientamento secondo il quale la riorganizzazione territoriale dell’Associazione non dovrà in ogni caso prescindere dalla presenza sul territorio, usando come criterio l’attuale suddivisione amministrativa per province.

Le considerazioni scaturite hanno trovato piena condivisione nell’intervento del Presidente Nazionale, il quale ha sottolineato l’estrema importanza della coesione associativa in vista dei cambiamenti che, inevitabilmente, si renderanno necessari al fine di giungere alla creazione di un apparato dalle modalità operative snelle, tempestivo nelle proprie azioni e che sappia impiegare le risorse a disposizione in maniera razionale per offrire servizi che siano di utilità ai Soci, adoperando altresì il massimo sforzo sia a livello centrale che periferico così da coinvolgerli e far percepire loro in maniera tangibile la vicinanza dell’Associazione.

Ormai l’UICI si appresta a raggiungere i suoi 100 anni di vita e, in vista del 2020, gli organi centrali hanno predisposto una serie di iniziative volte a celebrare l’importante ricorrenza: l’emissione di un francobollo, la realizzazione di una maglietta e il conio di una moneta commemorativi; la consegna di una campana realizzata dalle fonderie vaticane alla cattedrale di Genova, chiamata Aurelia in memoria del fondatore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Aurelio Nicolodi e della via di collegamento fra Roma e Genova, città in cui l’Unione fu fondata; l’elaborazione di un progetto contenente proposte per rendere il Palazzo del Quirinale accessibile alle persone con disabilità visiva, da consegnare al Presidente della Repubblica; la realizzazione di un libro riguardante la storia dell’Associazione; la realizzazione di un video riguardante l’inclusione scolastica; l’organizzazione di una mostra itinerante con annessi momenti di spettacolo, che indicativamente dovrebbe fare tappa in circa 20 città; la realizzazione di una raccolta di piccole storie e/o barzellette divertenti che vedano coinvolte persone con problemi di vista; la realizzazione di cene al buio che coinvolgano rappresentanti istituzionali al fine di sensibilizzarli circa le problematiche che stanno a cuore a tutta la compagine associativa; l’organizzazione di una regata velica fra persone non vedenti da Trieste a Genova; la produzione della 3° edizione del Codice dei diritti del non vedente; la prenotazione di una pagina di un quotidiano a tiratura nazionale per la data del 26 ottobre 2020, dove poter raccontare la storia e il senso stesso dell’esistenza dell’Associazione; l’organizzazione di un’apposita “Giornata Nazionale del cane Guida del Centenario”, così come per la Giornata Nazionale del Braille. Gli eventi celebrativi dovrebbero svolgersi indicativamente da gennaio a novembre 2020 e si concluderanno ufficialmente con il Congresso dell’Unione che si svolgerà a Genova, in occasione del quale si terrà un concerto offerto alla cittadinanza dal noto tenore Andrea Bocelli.

A livello regionale, l’Assemblea ha recepito la proposta della Presidenza Regionale così articolata: far sì che la mostra itinerante faccia tappa in una località della Lombardia; in almeno un capoluogo di provincia oltre Milano, organizzare eventi di spettacolo rivolti alla cittadinanza, inframezzandoli con brevi interventi di rappresentanti dell’Unione i quali ne illustrino le finalità; adoperarsi per far sì che una seduta del Consiglio o della Giunta di Regione Lombardia venga ospitata dal Consiglio Regionale UICI presso la propria Sede e, ove non sia possibile, adoperarsi affinchè in occasione di una delle sedute dei predetti organi regionali venga dedicato uno spazio commemorativo dei 100 anni dell’Unione. Si invitano i Dirigenti territoriali affinchè attuino ogni sforzo per replicare la suddetta iniziativa a livello locale, coinvolgendo i rispettivi Consigli comunali.

È stata una giornata intensa e scandita dal dialogo e dal confronto che, grazie ad un clima sereno e alla sentita partecipazione di tutti i Dirigenti presenti, ha offerto molti spunti di riflessioni su temi come il lavoro e l’istruzione, che da sempre rappresentano in un certo qual senso l’essenza stessa dell’Unione. Se a ciò si aggiunge l’ampia riflessione svolta sul futuro assetto organizzativo, si può affermare senza dubbio che l’Assemblea Regionale dei Quadri Dirigenti non sia stato un mero passaggio tecnico-istituzionale, bensì uno spazio aperto all’interno del quale ognuno ha avuto la possibilità di contribuire a gettare le basi di una vera e propria “piattaforma di idee” dalla quale si auspica tragga spunto la futura attività associativa.

Di Massimiliano Penna

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